Le regole del portiere di calcio a 5

Sin dagli albori il calcio a 5 in Italia ha vissuto un po’ all’ombra del fratello maggiore, il calcio. Tra le tante ripercussioni causate dalla minore celebrità di questo fantastico sport c’è la poca chiarezza per quanto riguarda le regole del calcio a 5, specialmente le regole che interessano il portiere. In questo articolo chiariamo le principali regole di cui ogni portiere di futsal deve essere a conoscenza.

La regola del possesso: i 4 secondi

Questa è forse una delle regole più conosciute, anche dai giocatori meno esperti: il portiere di calcio a 5 ha un tempo massimo di possesso consecutivo della sfera, 4 secondi.

I 4 secondi di cui dispone il portiere per giocare la palla si applicano in qualsiasi circostanza, che si tratti di una rimessa dal fondo, di un tiro bloccato o di un passaggio ricevuto da un compagno di squadra. Allo stesso modo, non c’è alcuna differenza tra un palla tra i piedi o tra le mani del portiere. Un possesso è un possesso, e in quanto tale non può durare più di 4 secondi. Ma come si contano i 4 secondi?

Per contare correttamente i 4 secondi, gli arbitri federali sono soliti usare il braccio come sostituto della lancetta di un orologio. Contemporaneamente scandisce ad alta voce il secondo appena terminato: 1… 2… 3… Al termine del quarto secondo, se il portiere non si è liberato della palla, l’arbitro assegna un calcio di punizione indiretto alla squadra avversaria.

Il possesso della palla dopo una parata

Il possesso della palla dopo aver effettuato una parata è forse la regola che genera ancora oggi maggiore scompiglio in campo (e fuori). Infatti, capita spesso di assistere a urla e proteste ogni qualvolta la palla viene giocata da un compagno di squadra al portiere dopo che pochi istanti prima aveva compiuto una parata. Ma è fallo? La risposta è: no, nessun fallo.

Se il portiere ha toccato la palla respingendo un tiro avversario, ha facoltà di entrare in possesso del pallone. In questo caso non si tratta di un doppio possesso in quanto respingere un tiro non è giustamente considerato un possesso.

Il possesso della palla

Veniamo ora al possesso vero e proprio. Questo aspetto è fondamentale per poter sfruttare al massimo tutte le potenzialità del ruolo del portiere, non soltanto come estremo difensore, ma soprattutto come giocatore di campo aggiunto.

Per il portiere di calcio a 5 la linea di centrocampo rappresenta una linea di demarcazione estremamente importante. Nella propria metà campo il portiere ha un solo possesso. Una volta giocata la palla (con i piedi o con le mani) prima di poter entrare nuovamente in possesso della sfera, questa deve essere toccata dagli avversari. Il precedente possesso si annulla, consentendo al portiere di poter giocare il pallone, anche nel caso in cui venga fischiato un fallo o la palla esca dal rettangolo di gioco.

Tutto cambia nell’altra metà campo, dove il portiere diventa un giocatore come gli altri, con la possibilità di effettuare un qualsiasi numero di possessi, senza alcuna limitazione di tempo.

Cosa succede se, una volta toccata la palla al di là del centrocampo, il portiere entra di nuovo in possesso del pallone nella propria metà campo? È fallo? Ebbene sì. I possessi vengono considerati senza soluzione di continuità. Il possesso effettuato nella metà campo dell’avversario conta anche nella propria metà campo.

La posizione durante un rigore

Facile: così come nel calcio, anche nel calcio a 5 il portiere deve rimanere sulla linea di porta fino a quando l’avversario calcia il pallone.

La posizione durante un tiro libero

Il tiro libero è una specificità del calcio a 5. Si tratta di una punizione assegnata alla squadra che subisce 6 o più falli durante un tempo di gioco (tiro libero = ogni fallo dopo il 5) e che consiste in un calcio di punizione senza barriera e giocatori tra la palla e il portiere. Una vera e propria sfida tra chi calcia la punizione e il portiere.

Diversamente dal calcio di rigore, il portiere ha la possibilità di avanzare e restringere la porta anche prima che la posizione venga battuta dal calciatore avversario. Quando il tiro libero viene battuto dall’apposito dischetto al di fuori dell’area di rigore, il portiere può arrivare fino a 5 metri dal pallone.

Considerando che solitamente il punto limite dell’area di rigore è di 6 metri e che il dischetto del tiro libero si trova a 10 metri di distanza, il portiere ha la possibilità di arrivare fino a circa un metro dal limite dell’area. Nei campi di piccole dimensioni queste proporzioni non sono mantenute, ma resta comunque la limitazione di 5 metri dal pallone.

Giocare con i piedi e con le mani

Il portiere è l’unico dei giocatori in campo che può usare sia i piedi sia le mani. L’utilizzo delle mani è però limitato a due sole occasioni:

  • quando il portiere deve effettuare una rimessa in gioco (dopo che gli avversari hanno calciato la palla sul fondo);

  • quando il portiere effettua una parata.

In entrambi i casi vige la regola dei 4 secondi. Non possono invece essere usate le mani quando la palla viene giocata da un compagno di squadra. I piedi possono invece essere usati in qualsiasi circostanza, sia per effettuare una parata, sia per ricevere e giocare la palla da un compagno di squadra.

La scivolata: si può o non si può?

Negli anni le regole del futsal hanno subito delle variazioni. Una di queste variazioni riguarda la scivolata. In passato questo gesto era limitato. Ora non lo è più. Il portiere, così come qualsiasi altro giocatore, ha facoltà di entrare in scivolata sul pallone.

Fallo da ultimo uomo

Questo è uno degli aspetti che caratterizza maggiormente la differenza tra calcio e calcio a 5, almeno dal punto di vista della gestione arbitrale della gara. Infatti, considerate le differenze nel gioco e soprattutto nel numero dei giocatori, la regola relativa al fallo da ultimo uomo del calcio non può essere applicata al calcio a 5. Si rischierebbe un numero eccessivo di cartellini rossi durante qualsiasi partita.

Come ultimo uomo non viene perciò considerato l’ultimo dei difensori, bensì l’ultimo giocatore a difesa della porta, che, nella maggior parte dei casi, è il portiere. Tuttavia, questo non significa che ogni fallo “da ultimo uomo” si trasformi automaticamente in un cartellino rosso. Si considera fallo da ultimo uomo valevole un cartellino rosso, soltanto un fallo che impedisce un gol pressoché certo.

 

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