Futsal Champions League 2023: i portieri

Si sono da pochi giorni spenti i riflettori sulla Final Four 2023 della Futsal Champions League ed è tempo di stilare un bilancio di quanto visto a Palma di Maiorca.

Il dato fondamentale che balza agli occhi, e che andremo ad analizzare, è l'ormai incontrovertibile utilizzo del portiere come giocatore aggiunto alla manovra. Un aspetto che ha orientato molti dei grandi club europei ad ingaggiare estremi difensori di scuola brasiliana. Non hanno fatto eccezione le quattro squadre protagoniste delle finals 2023. Lo Sporting si avvale ormai da cinque stagioni delle qualità di Guitta, mentre le altre tre sono andate in estate a coprire il ruolo con innesti mirati. Il Palma ha prelevato in Portogallo, dal Fundao, quello che è stato l'MVP del torneo, Luan Muller. Suo il compito di sostituire, con caratteristiche specifiche completamente diverse la leggenda (e capitano) del club Carlos Barron. L'Anderlecht ha ingaggiato dal Benfica il portiere goleador Diego Roncaglio, al posto dell'ucraino Ivayak. I lusitani per sostituirlo hanno virato su Leo Gugiel dal Tyumen, pur potendo contare in organico su un fuoriclasse del ruolo come André Sousa, titolare nel Portogallo campione d'Europa.

Quattro portieri di scuola brasiliana ai vertici dei top team europei, sulla scia di quanto fatto vedere per anni da Higuita con la maglia del Kairat. Il senso è che il portiere nel futsal moderno di alto livello non deve più limitarsi a parare, essere in grado di gestire con efficacia un retropassaggio o avere una buona capacità di lancio con i piedi. Fisicità e atleticità hanno portato all'esasperazione il concetto di pressione alta, con uno sviluppo del gioco prevalentemente in verticale. Se da una parte l'utilizzo del pivot è diventato il veicolo principale per alleggerire la pressione avversaria, il secondo è sicuramente la partecipazione attiva al gioco del portiere.

Nella Final Four di Palma abbiamo visto tutti gli estremi difensori alzarsi a sostegno in maniera costante, seppur con differenze nell'interpretazione di questa fase di gioco. Se le modalità di “salita” sono pressoché similari (in particolar modo sui falli laterali dalla metà campo in su), diverso è il modo di rendersi partecipi. Guitta e Roncaglio, che si dividono la porta della nazionale brasiliana, sono dotati di un tiro molto potente anche da lunghissima distanza. Una caratteristica che gli permette di attirare l'attenzione dei difensori a copertura della porta, per poi effettuare scarichi laterali mediamente semplici e creare la superiorità numerica. Quando l'attenzione dei difensori cala, come nella finale terzo e quarto posto tra Anderlecht e Benfica, il rischio diventa elevato. Vedi gol dai 18 metri di Roncaglio con un tiro di rara potenza.

Leo Gugiel e Luan Muller potremmo invece definirli più dinamici, complice anche una struttura fisica meno pesante. Se la modalità di approccio al gioco è la stessa, le variabili sono maggiori. Gugiel è molto rapido palla al piede, il che gli ha permesso nella semifinale contro il Palma di poter superare in velocità la prima linea di pressione prima di concludere in rete con un rasoterra dai 18 metri.

Muller, dotato di un tiro di minore impatto rispetto ai colleghi, è andato oltre. Per creare la superiorità numerica ha più volte cercato il dribbling e proprio da uno di questi duelli vinti è nata la prima rete del Palma in finale. La storia di questo portiere merita un capitolo a parte. Arrivato alla consacrazione internazionale a 30 anni (è un classe '93) ha avuto un percorso da montagne russe. Cresciuto nel Magnus Futsal all'ombra di Tiago (uno dei portieri più forti della storia del futsal), è poi passato dal Foz Cataratas, ancora nella Liga brasiliana, prima di trasferirsi in Armenia. Con il Leo Futsal ha partecipato alla Champions 2019/2020 e quell'annata gli è servita per acquisire la nazionalità armena ed esordire nello stesso anno con la nazionale nelle qualificazioni ad Euro 2022. E grazie alle sue parate e ai suoi gol (uno alla Bosnia e uno alla Repubblica Ceca) la piccola nazione caucasica è ancora in corsa nelle qualificazioni Mondiali, in cui potrebbe anche incrociare la strada con l'Italia. Dall'Armenia il trasferimento in Portogallo al Fundao, club di grandi tradizioni ma lontano dal livello e ambizioni di Sporting, Benfica e Braga. Ma prestazioni e caratteristiche hanno convinto il Palma a scommettere su di lui. Scommessa pienamente vinta.

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Nicola Giannattasio

Nicola Giannattasio, classe '80, allenatore di Primo Livello. Attualmente guida il Prato C5 femminile in A2 ed è portiere del Prato C5 in A2. In carriera da giocatore ha vestito le maglie di Prato, San Michele, Atlante Grosseto, Kaos Futsal, Poggibonsese e Arpi Nova, con 25 stagioni consecutive nei campionati nazionali, vincendo due scudetti, una coppa Italia, una Supercoppa Italiana e una Serie B.

Tra gli incarichi da tecnico anche quattro stagioni in B alla Poggibonsese, la presenza negli staff delle varie Rappresentative Regionali Toscane e il ruolo da vice allenatore della Nazionale Italiana Ipovedenti ai Mondiali 2017

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